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SOS contaminazione: cos’è il recupero delle aree industriali dismesse?

In cosa consiste il recupero aree industriali dismesse e chi può intervenire

Il dibattito intorno alla riqualificazione di aree industriali in disuso va avanti ininterrottamente dagli anni ‘70. Questi complessi, un tempo destinati alla produzione o al deposito di materiali, rappresentano problematiche trascurabili per ragioni ambientali, di degrado e di sicurezza, specie se sorgono a ridosso di centri abitati.

Per questo motivo, negli anni si è cercato spesso di finanziare opere di recupero di queste aree, andando a rimpiazzare i ruderi e i rottami con edifici commerciali o centri ad elevata funzione sociale.

In questo articolo vogliamo parlarvi proprio del recupero delle aree industriali dismesse e di come provvedere allo smaltimento di materiale e sostanze presenti in queste strutture.

Perché è importante il recupero delle aree industriali dismesse?

Spesso i complessi industriali sono dei veri e propri simboli urbani. Il recupero delle aree urbane dismesse è sempre una sfida per la società, perché è l’occasione per trasformare un problema comune in un’opportunità per la comunità, dal punto di vista del decoro, da quello dei servizi che esso può offrire, e anche a livello occupazionale.

Gran parte delle opere architettoniche che possiamo ammirare nelle più importanti città europee sono frutto proprio di opere di recupero di aree industriali dismesse, che sono passate dall’essere simbolo di degrado a luoghi di attrazione per i turisti. Solo per citare alcuni esempi:

  • Guggenheim Museum a Bilbao: la città basca ha vissuto negli anni ’90 il declino dell’industria metallurgica e navale a causa della crisi economica. Da quegli ecomostri, Franck Ghery ha dato vita a uno dei poli turistici più importanti della Spagna, in grado di generare ricchezza per la comunità.
  • Museo MACRO a Roma: Un ex mattatoio, costruito alla fine del 1800 nel quartiere Testaccio della capitale, è diventato negli anni 2000 un Museo di Arte contemporanea.
  • Pista 500 a Torino: la pista di collaudo della ex fabbrica FIAT, nel capoluogo piemontese, è diventata un giardino d’arte sul tetto del Lingotto.
  • Ex stabilimenti Italsider a Genova-Campi: la demolizione completa di due edifici ha portato alla costruzione di un centro dedicato ad attività produttive, commerciali e terziarie.
  • Ex FIT – fabbrica italiana tubi di Sestri Levante (Genova): un grande parco urbano e un complesso residenziale sono sorti sulle macerie di strutture industriali dismesse.
  • Ex officine meccaniche Ansaldo a Genova-Sampierdarena: i capannoni industriali sono stati riconvertiti in un palazzetto dello sport, un centro commerciale e strutture commerciali.
  • Ex mattatoio di Bressanone: grazie a un’opera di recupero di aree industriali dismesse, gli spazi adibiti alla macellazione degli animali sono diventati un ristorante e un Bed & Breakfast.

Questi sono solo alcuni esempi di come una zona industriale decaduta possa godere di nuova vita attraverso un’opera di riqualificazione, passando dall’essere costo a risorsa per la comunità.

In che modo avviene la riconversione delle aree industriali dismesse?

Un progetto di recupero di aree industriali dismesse può essere avviato in diversi modi. Il progetto può essere commissionato attraverso l’azione di vari soggetti:

  • Tramite fondi pubblici: un ente pubblico, Comune, Regione o Ministero può indire un bando finalizzato alla riqualificazione di spazi urbani da restituire ai cittadini.
  • Tramite azione privata: un imprenditore o un’azienda vedono una risorsa in un’area dismessa e decidono di investire nel suo recupero.
  • Attraverso l’intervento di associazioni che fanno da tramite tra pubblica amministrazione e soggetti privati per creare centri culturali e spazi sociali.

Una volta trovati i fondi per avviare il progetto di recupero di un’area industriale in disuso, prima di procedere con la ri-costruzione, è indispensabile intervenire con un’opera di bonifica e smaltimento di materiali e sostanze, che spesso possono essere trattate solo con metodologie speciali e attraverso impianti autorizzati.

A chi rivolgersi per il recupero aree industriali dismesse in Liguria?

Per poter procedere alla creazione di nuove realtà, nell’ambito di progetti di recupero di aree industriali dismesse, bisogna effettuare delle opere di bonifica per le quali si rende necessario un intervento professionale.

Infatti bisogna svolgere accuratamente operazioni di smontaggio, demolizione e smaltimento di materiali. Queste attività sono regolate, come giusto che sia, da una normativa molto rigida.

GSD è un punto di riferimento a Genova, non solo per le pulizie industriali, ma anche per lo smaltimento di rifiuti ingombranti e materiale edile. Grazie alle collaborazioni con centri adibiti alla lavorazione di rifiuti speciali, dotati di competenze e macchinari adeguati, siamo in grado di rispondere a tutte le esigenze. Lavoriamo nel pieno rispetto dei più elevati standard qualitativi e della normativa vigente.

Contattaci per richiedere informazioni, fare un preventivo o per prenotare un sopralluogo.